Rimozione cheratosi seborroica con laser? Le Cheratosi seborroiche sono delle neoformazioni cutanee benigne che possono localizzarsi in diverse parti del corpo, con più frequenza a livello del viso e del tronco. Tali lesioni affliggono soggetti di entrambi i sessi, prevalentemente in età avanzata; la loro origine non è ancora ben chiara, probabilmente sono dovute a diversi fattori di natura genetica, ormonale e all’esposizione ai raggi UV. La variante più frequente è quella acantosica, con la caratteristica colorazione scura delle papule; esistono anche altre forme minori che possono colpire le gambe, oppure nel caso della cheratosi seborroica irritata, si riscontrano delle irritazioni con arrossamenti nelle parti colpite.
Come si manifesta la cheratosi seborroica
In una prima fase, le cheratosi seborroiche esordiscono con delle papule di colorito brunastro, che poi tendono a diventare più scure ed ingrandirsi con il passare del tempo. Le dimensioni possono variare molto, da pochi millimetri fino a qualche centimetro, e una caratteristica peculiare è quella di essere in parte separate dalla pelle, come se si potessero staccare se sollecitate; a differenza di altri tumori cutanei, queste non sono in alcun modo contagiose o infettive e non possono evolvere in forme maligne e metastasiche.
Le cheratosi seborroiche non presentano sintomi di alcun tipo, anche se in alcuni casi possono irritarsi, diventare pruriginose e sanguinare se traumatizzate. Queste neoformazioni non sono pericolose, ma entrano in diagnosi differenziale con neoplasie aggressive della cute e per tale ragione quando compaiono è opportuno un esame dermatologico approfondito.
Come si cura la cheratosi seborroica
Dopo aver effettuato un esame dermatologico ed identificato la cheratosi seborroica, i rimedi sono molteplici, e l’individuazione della giusta procedura viene determinata dall’entità delle papule e dalla loro localizzazione; in generale, la cheratosi non rappresenta un pericolo per la salute del paziente, ma può creare problemi dal punto di vista estetico essendo localizzata sul viso e sul tronco, senza considerare che potrebbero verificarsi casi di irritazione ed arrossamenti, con conseguente prurito.
Esistono diversi metodi per la cura della cheratosi seborroica, come la elettrocoagulazione, tecnica che si utilizza prevalentemente per l’asportazione di piccole porzioni di pelle; in alternativa, si può procedere con la crioterapia, tecnica relativamente recente che comporta il trattamento della parte con azoto liquido, in modo da congelare la papula e rimuoverla facilmente.
Trattandosi di trattamenti di tipo prevalentemente estetico, si possono preferire dei metodi che comportano la minimizzazione delle cicatrici residue, come ad esempio il curettage, che consente di rimuovere le papule in maniera ottimale senza segni visibili; altra tecnica è rappresentata dall’elettrocauterizzazione, che però richiede una elevata specializzazione da parte di chi andrà ad eseguire l’intervento, dato che esiste il rischio di cicatrici visibili dopo il trattamento.
Laser cheratosi seborroica
Fra le tecniche migliori per la cura della cheratosi seborroica vi è senza dubbio l’utilizzo del laser, che consente di ottenere degli ottimi risultati dal punto di vista estetico, in quanto l’estrema precisione consente di non intaccare la pelle sana intorno alla lesione. Nello specifico, la tecnica prevede l’utilizzo del laser ad anidride carbonica (CO2), che è in grado di rimuovere la neoformazione. Una volta rimosse le cheratosi, esse non si ripresentano più nella stessa zona, quindi il trattamento può considerarsi definitivo, anche se potrebbero ripresentarsi in altre parti del corpo.
Dopo il trattamento laser CO2, si formano delle piccole ferite che si rimarginano nel giorno di alcuni giorni; in questi casi, si sconsiglia l’esposizione al sole, proteggendo la zona trattata dalla luce diretta, e non bisogna rimuovere le eventuali croste, dato che andrebbero ad irritare ulteriormente la pelle favorendo la formazione di macchie e cicatrici.
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